Sulle orme del nonno

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I suoi primi ricordi d’infanzia sono di lui che sale sui “trucks” del nonno: “Era titolare di una ditta di costruzioni e io sono cresciuto in quell’ambiente”. A ricordarlo è Paolo Pagani. E chissà se c’entri il DNA, ma di certo la sua passione per il settore non è mai venuta meno. Dopo gli studi in Ingegneria al Politecnico di Losanna, ha lavorato prima in uno studio di progettazione e poi nel cantiere del tunnel autostradale del Gottardo. Ora, dal gennaio 2024, è un nuovo tecnico di cantiere di Casada. E ci racconta la sua nuova avventura lavorativa che lo porta, anche, in luoghi a lui cari.

 

Com'è stato ambientarsi a Casada?

“Molto facile - risponde Pagani -, l'ambiente è familiare ma anche organizzato. L'immagine positiva che appare all'esterno è reale.

E con i colleghi? “Si respira un clima di grande collaborazione”.

Cosa trovi più stimolante nel lavoro? “Mi occupo di opere di genio, quindi per un tecnico di cantiere è importante la pianificazione e soprattutto la prontezza di intervento, perché in un cantiere possono nascere ogni giorno mille imprevisti e bisogna saper riorganizzare le attività in tempi brevi”.

Tra i primi cantieri di cui si è occupato per Casada vi sono il potenziamento della linea ferroviaria a Capolago, il rifacimento del ponte di Cauco in val Calanca e il risanamento della strada del Lucomagno, un cantiere da poco partito e che durerà per 4 anni tra aprile e ottobre. “È una zona che conosco bene - racconta Pagani -, e che frequenta tutto l'anno sia da appassionato di montagna che da cacciatore”.

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E dopo il lavoro? Oltre alla caccia, hai altre passioni?

“Mi piace in generale la montagna: escursioni, sci. Ma negli ultimi tempi con la nascita del primo figlio, Martin, che oggi ha un anno, e con la ristrutturazione della casa, sono stato molto assorbito e ho avuto poco tempo libero”.

Pagani vive con la famiglia a Malvaglia, paese di cui è originaria la madre. E in Valle di Blenio ha calcato i campi di pallone sin da bambino: “Ho 33 anni e di questi 25 li ho passati nelle squadre giovanili e amatoriali della zona”.

Il bambino di allora è cresciuto ed è riuscito a realizzare il suo sogno: continuare a respirare il clima del mondo delle costruzioni.