Il capocantiere figlio d’arte
“Quello in Casada e stato il mio primo lavoro, da manovale sono passato a muratore sino a diventare capocantiere diplomato federale - spiega Oregioni -. La nostra è un’azienda che dà la possibilità ai giovani di crescere”.
Di tempo ne è passato, ma Emanuele ricorda come fosse ieri il primo giorno di cantiere: “Andai con un capo a fare un allacciamento per l’acqua corrente in una casa in centro a Malvaglia”. Ora invece è lui a coordinare gli operai che stanno facendo nascere un campeggio (area camper e bungalow) e un’area giochi nei pressi del Polisport di Olivone: “È un cantiere impegnativo perché è molto vario e vasto e richiede di coordinare diverse fasi e interventi”.
Emanuele è sposato con Nicole e ha due figli: Leonardo di 5 anni e Ludovico di un anno e mezzo Originario della Val Chiavenna, la passione per la montagna ce l’ha nel sangue. “Mi piace andare a cacciare assieme ai miei cani, e a sciare quando riesco, anche se ora con i bambini piccoli le occasioni sono meno”.
Dalla patente per la gru alle qualifiche di muratore, sino a quella di capocantiere, in Casada ha potuto crescere e formarsi. “Ho sempre lavorato qui - spiega -, e non ho termini di paragone. Però quando incontro altri lavoratori di altre ditte, mi ripetono che siamo fortunati, perché è un’azienda che investe, che ci tiene, che fornisce attrezzature, mezzi e vestiari sempre nuovi. Inoltre, la ditta è sempre cresciuta in termini di lavori sempre più importanti che ha ottenuto”
Difficile fare il capocantiere?
“Non bisogna mai dare niente per scontato, bisogna fidarsi dei colleghi ma anche avere sempre tutto sotto controllo. Mai mollare, e poi devi sapere relazionarti nel giusto modo, solo conoscendo le persone puoi sapere come organizzarle al meglio”.